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Visualizzazione dei post da aprile, 2019

Indiana Jones e il tempio maledetto ****

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(Indiana Jones and the temple of doom, Stati Uniti, 1984) di Steven Spielberg, con Harrison Ford, Kate Capshaw, Jonathan Ke Quan, Amrish Puri, Philip Stone, Dan Aykroyd Dopo essere fuggiti ad un pericolo boss di Shanghai Indiana Jones (Ford) accompagnato da una avvenente ballerina (Capshaw) e un piccolo teppistello (Ke Quan) fanno tappa ad uno sperduto villaggio vittima della magia nera che si propaga da un misterioso palazzo reale (il tempio del titolo). Successivamente i tre raggiungeranno questo luogo dove scopriranno un culto alla dea Kalì. Per anni è stato considerato l'episodio più fiacco di tutta la saga, certo nella parte centrale, quella ambientata al tempio, eccezion fatta per la divertente scena del pranzo, il ritmo cala, ma il film è un divertente e riuscito omaggio ai film di avventura anni Quaranta; e in ogni caso Spielberg sa dirigere le scene di massa da par suo (bellissima quella dei ragazzi rapiti che tornano al villaggio), come poi non dimenticare l'insegui...

Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo ****

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(Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull, Stati Uniti, 2008) di Steven Spielberg, con Harrison Ford, Karen Allen, Shia LaBeouf, Cate Blanchett, Ray Winstone, John Hurt, Jim Broadbent, Alan Dale. Dopo essere fuggito a dei russi infiltratisi negli Stati Uniti al soldo di una spietata colonnello (Blanchett), Indiana Jones (Ford) viene avvicinato da un giovane (LaBeouf) che gli chiede di salvare la madre, la Marion del primo film (Allen),  vecchia fiamma di Indy, catturata da russi che sono alla ricerca di un misterioso teschio di cristallo. In seguito si scoprirà che il teschio è di origine aliena. Indiana poi scoprirà che il ragazzo è suo figlio. Ambientato nel 1957, ventanni dopo l'ultimo episodio, il film non tradisce le attese, al di là di qualche critica troppo severa. Certo, Ford sembra essere un po' imbolsito e il tutto sembra essere, almeno in prima istanza, una vecchia rimpatriata tra amici, ma il ritmo c'è, l'avventura e il mistero non mancano. Discu...

Priscilla, la regina del deserto ******

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(The adventures of Priscilla, queen of the desert, Australia, 1994) di Stephan Elliot, con Terence Stamp, Hugo Weaving, Guy Pearce, Bill Hunter. Bernadette Bassenger (Stamp), transessuale, Mitzi Del Bra (Weaving), e Felicia Jollygoodfellow (Pearce) drag queen che si esibiscono nei gay bar di Sydney. Dopo la morte del compagno di Bernadette, le tre partono alla volta di Alice Springs per esibirsi al Lasseters Hotel Casino, del quale la ex-moglie di Mitzi è direttore. Come mezzo di trasporto, le tre adottano un vecchio busche battezzano "Priscilla, la regina del deserto". Qui si scoprirà che Mitzi ha un figlio, che, contrariamente alle paure del padre, lo accetterà per quello che è, unendosi con lui per il ritorno a Sidney. Roboante, strepitoso, luccicante, indimenticabile on-the-road-movie, con una colonna sonora da far paura. Divertente, esilarante, insomma, un vero capolavoro. Oscar per i migliori costumi a Lizzy Gardiner e Tim Chappel. Premio BAFTA per i costumi e il tru...

Batman Begins ****

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(Batman Begins, Stati Uniti, 2005) di Cristopher Nolan, con Christian Bale, Michael Kane, Liam Neeson, Katie Holmes, Gary Oldman, Cillian Murphy, Tom Wilkinson, Rutger Hauer, Ken Watanabe, Morgan Freeman. Bruce Wayne (Bale) dopo aver meditato vendetta contro chi ha ucciso i suoi genitori quando era un bambino, si esilia e si unisce alla Setta delle Ombre. Una volta capite le reali intenzioni del loro capo Ras Al Ghul (Watanabe) distrugge il loro rifugio e ritorna a Gotham City dove deve fronteggiare il boss mafioso Falcone (Wilkinson) e il malvagio Spaventapasseri (Murphy). Il film rappresenta, dopo le pellicole dirette da Tim Burton e Joel Schumacher, un riavvio della saga, a cui faranno seguito "Il Cavaliere Oscuro" e "Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno". Insomma Batman ritorna e ritorna in grande stile con un film avvincente e pieno di colpi di scena, considerando che per un'ora dell'uomo pipistrello non ve ne è traccia. Ottima la performance di Bale e ...

Ritorno al futuro parte III ***

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(Back to the future part III, Stati Uniti, 1990) di Robert Zemeckis, con Michael J. Fox, Cristopher Lloyd, Mary Steenbugen, Lea Thompson, Elizabeth Shue, Thomas F. Wilson, James Tolkan. Marty McFly (J.Fox) sulla macchina del tempo torna indietro nel tempo, all'epoca del Vecchio West per salvare l'amico Doc (Lloys), lì intrappolato. Terza ed ultima parte della trilogia di Ritorno al Futuro. Da molti critici è considerato il più fiacco di tutta la saga, invece l'avvio (fino a quando Marty non arriva nel 1885) è piuttosto scoppiettante e i momenti di divertimento certo non mancano, con diverse citazioni agli spaghetti western (Marty si fa chiamare Clint Eastwood). Certo il film non ha il brio e l'inventiva del primo episodio. Vincitore del Saturn Award per il migliore attore non protagonista (Thomas F. Wilson) e alla migliore colonna sonora (Alan Silvestri)

The Queen - La regina ******

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(The Queen, Regno Unito/Italia/Francia, 2006) di Stephen Frears, con Helen Mirren, Michael Sheen, James Cromwell, Sylvia Syms, Helen McCrory, Alex Jennings. Ritratto della Regina Elisabetta II del Regno Unito (Mirren) nella settimana che va dall’incidente che vide coinvolta Lady Diana fino ai funerali della principessa del Galles. Un film che gira alla perfezione, che si può rivedere e rivedere per mille volte ancora senza mai annoiarsi, merito della regia di Frears e della sceneggiatura firmata da Peter Morgan. Michael Sheen torna a interpretare Tony Blair dopo “The Deal” e lo interpreterà nuovamente nel successivo "I due presidenti" Premio Oscar e Coppa Volpi alla Mirren

Ragazzo che diventerà re, Il ***

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( The Kid Who Would Be King, Regno Unito, 2019) di Joe Cornish, con Louis Ashborne Serkis, Dean Chaumoo, Tom Taylor, Rhianna Dorris, Patrick Stewart, Angus Imrie. Alexander (Serkis) è un dodicenne bullizzato da due compagni di scuola più grandi (Dorris, Taylor). Una sera per sfuggire ad un probabile pestaggio si rifugia in un cantiere abbandonato dove trova la mitica Excalibur. Spetterà a lui sconfiggere una rediviva Morgana grazie all’aiuto degli amici. Spumeggiante, moderna, divertente, a tratti epica e pure un po’ commovente rivisitazione moderna del mito di Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda. Strabilianti effetti speciali per un film gustoso e divertente, anche se a tratti un po’ troppo forzato nella sceneggiatura. Inutile, purtroppo, la presenza del pur sempre bravo Patrick Stewart nei panni di un Merlino anziano.

Ma cosa ci dice il cervello ***

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(Italia, 2019) di Riccardo Milani, con Paola Cortellesi, Stefano Fresi, Tomas Arana, Teco Celio, Remo Girone, Ricky Memphis, Vinicio Marchioni, Paola Minaccioni, Carla Signoris. Giovanna lavora come impiegata al “Ministero” e conduce una vita piuttosto grigia, almeno agli occhi della figlia e della madre, un’esuberante Carla Signoris. In realtà è un agente segreto che si occupa di sicurezza nazionale. Userà però queste doti per sistemare alcuni “stalker” che vessano tre suoi ex compagni di classe delle superiori. Avvio dirompente, sul solco delle più riuscite commedie americane di identità segrete (stile True Lies), poi nei minuti finali si perde un po’.

Intoccabili, Gli ******

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(The Untouchables, Stati Uniti, 1987) di Briand De Palma, con Kevin Costner, Sean Connery, Andy Garcia, Robert De Niro, Charles Martin Smith, Billy Drago. La lotta contro Al Capone (De Niro) in pieno proibizionismo, da parte di Elliot Ness (Costner), agente del Tesoro e della sua squadra (Connery, Garcia, Smith), gli Intoccabili del titolo. Western urbano epico e maschio, con scene entrate nella memoria e con dialoghi che si ricordano ancora oggi (“Uno dei nostri all’ospedale, dieci dei loro all’obitorio”). Brian De Palma non ha più fatto un film così, girato quando Kevin Costner non era ancora Kevin Costner, quando Sean Connery e De Niro avevano perso un po’ del loro smalto. Sceneggiatura di David Mamet, colonna sonora firmata da Ennio Morricone. Oscar e Golden Globe a Sean Connery come migliore attore non protagonista.

Indiana Jones e l’ultima crociata ****

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(Indiana Jones and the last crusade, Stati Uniti, 1988) di Steven Spielberg, con Harrison Ford, Sean Connery, Alison Doody, Giulian Glover, Denholm Elliot, John Rhys-Davies, Michael Byrne, River Phoenix. In questo episodio Indiana Jones (Ford) deve salvare il padre (Connery) rapito dai nazisti che sono alla ricerca del Santo Gral. Film perfetto che funziona sotto ogni punto di vista, mischiando i vari elementi della saga con il giusto dosaggio: comicità, paura, avventura. La performance di Connery è la ciliegina sulla torta. Oscar per il miglior montaggio sonoro a Ben Burtt e Richard Hymns.

Book Club, tutto può succedere ***

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(Book Club, Stati Uniti, 2018) di Bill Holderman, con Diane Keaton, Jane Fonda, Andy Garcia, Mary Steenburgen, Candice Bergen, Don Johnson, Craig T Nelson, Richard Dreyfuss, Alicia Silverstone. Quattro amiche (Keaton, Fonda, Steenburgen, Bergen) si ritrovano mensilmente per commentare un libro; scoprono “Cinquanta sfumature di grigio” e ovviamente anche gli altri due libri della trilogia. Il film se vogliamo parla poco di libri per soffermarsi più sui problemi sentimentali delle quattro amiche con i rispettivi compagni, in un’alternanza di gustosi momenti divertenti. Cast all stars, le quattro protagoniste tutte bravissime e in parte e non poteva essere altrimenti,  per una innocua commedia americana, ma ben confezionata.

Bentornato Presidente ****

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(Italia, 2019) di Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi, con Claudio Bisio, Sarah Felberbaum, Pietro Sermonti, Paolo Calabresi, Antonio Milo, Guglielmo Poggi, Marco Ripoldi, Massimo Popolizio, Cesare Bocci, Ivano Marescotti. Peppino Garibaldi, dopo essere stato involontariamente Presidente della Repubblica nel precedente “Benvenuto Presidente” viene chiamato a svolgere il ruolo di Presidente del Consiglio dato che le due coalizioni di Governo (chiaro riferimento al Movimento Cinquestelle e alla Lega Nord) non riescono a individuare un candidato Premier. Peppino accetta per riconquistare l’amata Janis (Felberbaum) che dai monti è tornata a Roma perchè non riesce a stare lontano dalla politica. Un seguito decisamente superiore all’originale con un cast decisamente inferiore, spiccano su tutti ovviamente i due protagonisti. Un’arguta e riuscita satira sull’attuale situazione politica italiana.